Le “parole” della demenza
AFASIA: disturbo del linguaggio, scritto e/o parlato, che può interessare il lato espressivo (il malato capisce ma non riesce a esprimersi) o ricettivo (il malato riesce a esprimersi, ma non capisce).
AGNOSIA: incapacità di riconoscere oggetti, immagini, colori, fisionomie anche in assenza di disturbi sensoriali o di afasia
ALLUCINAZIONE: falsa percezione sensoriale non associata a stimoli esterni (il malato vede/percepisce un oggetto che di fatto non c’è)
AMNESIA: perdita di memoria che nella malattia di Alzheimer si manifesta con l’incapacità di ricordare prevalentemente le informazioni a breve termine
ANORESSIA: disturbo del comportamento alimentare che porta a non mangiare. Nei malati di Alzheimer può essere causata sia dall’impossibilità di ricordare di dover mangiare, sia dal fatto di non percepire correttamente il senso della fame
ANOSMIA: perdita, diminuzione o alterazione dell’olfatto
ANOSOGNOSIA: disturbo neuropsicologico che consiste nell’incapacità del paziente di riconoscere e riferire di avere un deficit neurologico o neuropsicologico. Più precisamente, il paziente non è consapevole del suo stato di malattia, manifestando invece la ferma convinzione di possedere ancora le capacità che in realtà ha perso in seguito a lesione cerebrale. Se messo a confronto con i propri deficit, il paziente mette in atto delle confabulazioni oppure delle spiegazioni assurde, incoerenti con la realtà dei fatti.
ANSIA: reazione eccessiva di apprensione o tensione dovuta all’attesa di un evento negativo non atteso e non prevedibile
APATIA: mancanza di iniziativa, di motivazione, di interesse per le attività quotidiane; distacco affettivo e imperturbabilità di fronte a qualsiasi stimolo
APRASSIA: disturbo dei gesti, difficoltà di gestione e di manipolazione degli oggetti che si ripercuote nelle normali attività quotidiane
ATROFIA: riduzione o perdita del volume di una cellula. In particolare, nel cervello di una persona affetta da malattia di Alzheimer, si nota uno spopolamento neuronale che comporta una riduzione progressiva delle dimensioni del cervello stesso
BULIMIA: disturbo del comportamento alimentare che porta a ingerire grandi quantità di cibo in un breve periodo di tempo. Nei malati di Alzheimer può essere causata sia dalla impossibilità di ricordare di avere già mangiato, sia dal fatto di non percepire correttamente il senso di sazietà
CAREGIVER: dall’inglese “persona che si prende cura”, generalmente si tratta di un familiare ma può essere anche la badante, l’assistente domiciliare…
DELIRIO: falsa convinzione basata su una deduzione non corretta della realtà esterna che non può essere modificata con il ragionamento (ad esempio la convinzione che una persona gli sottragga volutamente degli oggetti)
DEMENZA: sindrome caratterizzata dal progressivo impoverimento delle funzioni mentali superiori che interferisce con lo svolgimento del vivere quotidiano
DEPRESSIONE: diminuzione del tono dell’umore ed affettivo di base
DISFAGIA: alterazione patologica del meccanismo della deglutizione
DISINIBIZIONE: incapacità di controllare impulsi ed istinti che si manifesta con impazienza, irritabilità, gesti e linguaggio inappropriati
DISORIENTAMENTO: difficoltà o incapacità di orientarsi nel tempo e nello spazio
GIROVAGARE: attività motoria, spesso eccessiva e quasi patologica, che porta il malato alla necessità di camminare ininterrottamente, a volte in modo compulsivo, anche per ore senza sembrare affaticato
ILLUSIONE: errata percezione di stimoli sensoriali esterni reali
PSICOSI: termine indicante la presenza di sintomi quali deliri, allucinazioni, disturbi dell’ideazione
SINDROME DEL TRAMONTO: peggioramento delle condizioni del malato caratterizzato da irrequietezza, ansia, confusione, irritabilità, aggressività nel tardo pomeriggio
VAGABONDAGGIO/WONDERING: tendenza a girovagare senza uno scopo o una metà precisi, alla ricerca di qualcuno o qualcosa, che può portare il malato ad uscire di casa e perdersi a causa del disorientamento